La guida di Cristina

Marco
La guida di Cristina

Visite turistiche

Capoluogo del Comune omonimo, è un piccolo borgo adagiato sulla sommità della collina, su cui domina il Castello dei Conti della Gherardesca, un tempo circondato da mura di cui sopravvive il fronte rivolto verso il mare e che insieme alla chiesa di San Lorenzo, costituisce il nucleo originario del centro abitato. Intorno al Castello la cui edificazione risale probabilmente al Mille, si è sviluppato il centro urbano secondo uno schema di anelli concentrici che danno vita ad un sistema di strade, vicoli e piazzette. Il castello ebbe, nella sua lunga storia, numerose modificazioni e rifacimenti successivi, al pari della chiesa parrocchiale, a lungo utilizzata come chiesa del castello, come si ravvisa dall’esame delle strutture interne. Davanti alla propositura di San Lorenzo, sorge la Chiesa del S.S. Crocifisso al cui interno è conservato il Crocifisso ligneo di epoca quattocentesca, rinvenuto tra i ruderi dell’antico monastero di San Colombano ed oggetto di vivissimo culto locale, rappresentato dalle "Feste Triennali" L’attuale municipio, divenuto sede municipale nel 1849 nel quadro della complessa vicenda delle preselle, aveva funzionato, a partire dal 1716, da palazzo pretorio; nella piazzetta retrostante, la Piazza della Gogna, avevano luogo le grida di condanne e l’esecuzione di infamanti pene alla gogna ed alla berlina. Di particolare interesse: Castello della Gherardesca (Via Indipendenza), Propositura di San Lorenzo, Chiesa del S.S. Crocifisso, Chiesa della Madonna del Carmine (di recente dichiarata sede del costituendo Museo dei paramenti sacri), Centro Carducciano (Via Carducci, 59), Museo Archivio, Piazzale Belvedere
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Castagneto Carducci
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Capoluogo del Comune omonimo, è un piccolo borgo adagiato sulla sommità della collina, su cui domina il Castello dei Conti della Gherardesca, un tempo circondato da mura di cui sopravvive il fronte rivolto verso il mare e che insieme alla chiesa di San Lorenzo, costituisce il nucleo originario del centro abitato. Intorno al Castello la cui edificazione risale probabilmente al Mille, si è sviluppato il centro urbano secondo uno schema di anelli concentrici che danno vita ad un sistema di strade, vicoli e piazzette. Il castello ebbe, nella sua lunga storia, numerose modificazioni e rifacimenti successivi, al pari della chiesa parrocchiale, a lungo utilizzata come chiesa del castello, come si ravvisa dall’esame delle strutture interne. Davanti alla propositura di San Lorenzo, sorge la Chiesa del S.S. Crocifisso al cui interno è conservato il Crocifisso ligneo di epoca quattocentesca, rinvenuto tra i ruderi dell’antico monastero di San Colombano ed oggetto di vivissimo culto locale, rappresentato dalle "Feste Triennali" L’attuale municipio, divenuto sede municipale nel 1849 nel quadro della complessa vicenda delle preselle, aveva funzionato, a partire dal 1716, da palazzo pretorio; nella piazzetta retrostante, la Piazza della Gogna, avevano luogo le grida di condanne e l’esecuzione di infamanti pene alla gogna ed alla berlina. Di particolare interesse: Castello della Gherardesca (Via Indipendenza), Propositura di San Lorenzo, Chiesa del S.S. Crocifisso, Chiesa della Madonna del Carmine (di recente dichiarata sede del costituendo Museo dei paramenti sacri), Centro Carducciano (Via Carducci, 59), Museo Archivio, Piazzale Belvedere
LEGGI LA STORIA Spiagge di sabbia chiara e finissima si allungano lungo un mare color cobalto. La vicina pineta, folta e ombrosa, è fittamente attraversata da percorsi ideale per passeggiate a piedi, in bicicletta e a cavallo. San Vincenzo, da molti anni Bandiera Blu dell’Unione Europea, unisce alle bellezze naturali la comodità dell’accoglienza, combinazione che ne fanno un’ottima destinazione turistica. Abitata già in epoca antichissima, prima dagli etruschi e poi dai romani, oggi San Vincenzo è una cittadina accogliente, che offre anche l’occasione di gustare vini di eccellente qualità, essendo il territorio di San Vincenzo attraversato dalla prestigiosa Strada del Vino della Costa degli Etruschi. I villeggianti non mancheranno di godere dello splendido ambiente naturale del Parco di Rimigliano, come della vicinanza di borghi medievali, delle resti etruschi delle vicine Baratti e Campiglia e delle terme di Venturina – circostanze che fanno di San Vincenzo un baricentro ideale per scoprire le bellezze della Costa degli Etruschi. Ma è sicuramente il mare la principale attrazione di San Vincenzo, cui fa da cornice una splendida spiaggia di sabbia dorata e fine, che si distende per chilometri ospitando stabilimenti balneari alternati ad ampi tratti di arenile attrezzati con Punti Azzurri, dove è possibile usufruire di servizi e assistenza. Punteggiano il litorale, oltre all’antica Torre di San Vincenzo, suggestive fortificazioni e vedette di avvistamento, un tempo utilizzate per la difesa della costa dagli assalti dei pirati. Il porto turistico di San Vincenzo, antico scalo per il commercio, offre oggi servizi di qualità per gli amanti della nautica da diporto. Merita un paragrafo a parte la bella il Parco Naturale di Rimigliano, un’oasi floro-faunistica situata direttamente sul mare. Fondato nel 1973, con una superficie di circa 120 ettari, il Parco rappresenta uno dei luoghi più suggestivi del litorale, facilmente accessibile e piacevole da scoprire. Lungo il tratto su cui si estende, sull’arenile tra San Vincenzo e il golfo di Baratti, fiorisce il giglio di mare e le dune sabbiose sono ricoperte di ginepri, di mirto e di lentisco, mentre boschi di lecci e sugheri e la folta pineta lambiscono la spiaggia. Nel Parco vivono lo scoiattolo rosso, il moscardino, i conigli selvatici, le donnole, le volpi e, tra i volatili, i fagiani, le cincie, le ghiandaie e il picchio verde. San Vincenzo offre inoltre la possibilità di praticare praticamente tutti gli sport legati al mare, non mancano strutture per il nuoto, la pesca, le immersioni subacquee, la vela, lo sci nautico, il windsurf. Sono presenti inoltre campi sportivi e piste di atletica, due palazzetti dello sport per il basket e la pallavolo, piscine, un velodromo e un’avio-superficie. San Vincenzo - Storia del Marinaio SAN VINCENZO STORIA DEL MARINAIO Alta 7 metri, “Il Marinaio” è una scultura in bronzo che guarda il mare dal porto di San Vincenzo ~ di Giampaolo Talani
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San Vincenzo
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LEGGI LA STORIA Spiagge di sabbia chiara e finissima si allungano lungo un mare color cobalto. La vicina pineta, folta e ombrosa, è fittamente attraversata da percorsi ideale per passeggiate a piedi, in bicicletta e a cavallo. San Vincenzo, da molti anni Bandiera Blu dell’Unione Europea, unisce alle bellezze naturali la comodità dell’accoglienza, combinazione che ne fanno un’ottima destinazione turistica. Abitata già in epoca antichissima, prima dagli etruschi e poi dai romani, oggi San Vincenzo è una cittadina accogliente, che offre anche l’occasione di gustare vini di eccellente qualità, essendo il territorio di San Vincenzo attraversato dalla prestigiosa Strada del Vino della Costa degli Etruschi. I villeggianti non mancheranno di godere dello splendido ambiente naturale del Parco di Rimigliano, come della vicinanza di borghi medievali, delle resti etruschi delle vicine Baratti e Campiglia e delle terme di Venturina – circostanze che fanno di San Vincenzo un baricentro ideale per scoprire le bellezze della Costa degli Etruschi. Ma è sicuramente il mare la principale attrazione di San Vincenzo, cui fa da cornice una splendida spiaggia di sabbia dorata e fine, che si distende per chilometri ospitando stabilimenti balneari alternati ad ampi tratti di arenile attrezzati con Punti Azzurri, dove è possibile usufruire di servizi e assistenza. Punteggiano il litorale, oltre all’antica Torre di San Vincenzo, suggestive fortificazioni e vedette di avvistamento, un tempo utilizzate per la difesa della costa dagli assalti dei pirati. Il porto turistico di San Vincenzo, antico scalo per il commercio, offre oggi servizi di qualità per gli amanti della nautica da diporto. Merita un paragrafo a parte la bella il Parco Naturale di Rimigliano, un’oasi floro-faunistica situata direttamente sul mare. Fondato nel 1973, con una superficie di circa 120 ettari, il Parco rappresenta uno dei luoghi più suggestivi del litorale, facilmente accessibile e piacevole da scoprire. Lungo il tratto su cui si estende, sull’arenile tra San Vincenzo e il golfo di Baratti, fiorisce il giglio di mare e le dune sabbiose sono ricoperte di ginepri, di mirto e di lentisco, mentre boschi di lecci e sugheri e la folta pineta lambiscono la spiaggia. Nel Parco vivono lo scoiattolo rosso, il moscardino, i conigli selvatici, le donnole, le volpi e, tra i volatili, i fagiani, le cincie, le ghiandaie e il picchio verde. San Vincenzo offre inoltre la possibilità di praticare praticamente tutti gli sport legati al mare, non mancano strutture per il nuoto, la pesca, le immersioni subacquee, la vela, lo sci nautico, il windsurf. Sono presenti inoltre campi sportivi e piste di atletica, due palazzetti dello sport per il basket e la pallavolo, piscine, un velodromo e un’avio-superficie. San Vincenzo - Storia del Marinaio SAN VINCENZO STORIA DEL MARINAIO Alta 7 metri, “Il Marinaio” è una scultura in bronzo che guarda il mare dal porto di San Vincenzo ~ di Giampaolo Talani
Reso immortale dai versi di Giosuè Carducci nella poesia Davanti a San Guido: I cipressi che a Bolgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar, questo antico borgo nato attorno a un castello medievale cui si accede dopo aver percorso un lunghissimo viale alberato, sprigiona un fascino persistente nella memoria. Il paese, non distante dalla costa, è immerso in una campagna ricca di viti e di olivi, mentre il centro mostra una notevole armonia architettonica. Elemento distintivo è il già citato castello di mattoni rossi da cui si accede direttamente al borgo vero e proprio, i cui vicoli lastricati e gli antichi palazzi di pietra, sono spesso ingentiliti dalle fioriture di gerani. Contribuiscono alla suggestione del luogo una serie di antiche chiese, come quella di Sant’Antonio e quella dei Santi Giacomo e Cristoforo, così come la casa d’infanzia del poeta Giosuè Carducci e l’Oratorio di San Guido, un tempio esagonale commissionato dalla famiglia della Gherardesca. La vita del borgo è animata da diverse botteghe artigiane, enoteche, osterie e ristoranti e dalla loro proposta di prodotti tipici legati alla non indifferente tradizione enogastronomica di questa zona. Il territorio di Bolgheri è infatti noto per l’assoluta eccellenza della produzione vinicola, permessa dal particolare microclima asciutto e soleggiato che consente la coltivazione di una serie di vitigni di origine bordolese (come Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot). Tra i vini più famosi spiccano il Sassicaia, l’Ornellaia e il Masseto. La campagna attorno al borgo, dove si snodano magnifiche strade come il viale di Bolgheri e la via Bolgherese, è ricca di strutture agrituristiche e di allevamenti equestri, ed è una meta ideale per chi ami passeggiate a piedi, o scoprire questo affascinante tratto di Costa degli Etruschi in bicicletta o a cavallo.
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Bolgheri
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Reso immortale dai versi di Giosuè Carducci nella poesia Davanti a San Guido: I cipressi che a Bolgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar, questo antico borgo nato attorno a un castello medievale cui si accede dopo aver percorso un lunghissimo viale alberato, sprigiona un fascino persistente nella memoria. Il paese, non distante dalla costa, è immerso in una campagna ricca di viti e di olivi, mentre il centro mostra una notevole armonia architettonica. Elemento distintivo è il già citato castello di mattoni rossi da cui si accede direttamente al borgo vero e proprio, i cui vicoli lastricati e gli antichi palazzi di pietra, sono spesso ingentiliti dalle fioriture di gerani. Contribuiscono alla suggestione del luogo una serie di antiche chiese, come quella di Sant’Antonio e quella dei Santi Giacomo e Cristoforo, così come la casa d’infanzia del poeta Giosuè Carducci e l’Oratorio di San Guido, un tempio esagonale commissionato dalla famiglia della Gherardesca. La vita del borgo è animata da diverse botteghe artigiane, enoteche, osterie e ristoranti e dalla loro proposta di prodotti tipici legati alla non indifferente tradizione enogastronomica di questa zona. Il territorio di Bolgheri è infatti noto per l’assoluta eccellenza della produzione vinicola, permessa dal particolare microclima asciutto e soleggiato che consente la coltivazione di una serie di vitigni di origine bordolese (come Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot). Tra i vini più famosi spiccano il Sassicaia, l’Ornellaia e il Masseto. La campagna attorno al borgo, dove si snodano magnifiche strade come il viale di Bolgheri e la via Bolgherese, è ricca di strutture agrituristiche e di allevamenti equestri, ed è una meta ideale per chi ami passeggiate a piedi, o scoprire questo affascinante tratto di Costa degli Etruschi in bicicletta o a cavallo.
Baratti e Populonia, lungo uno dei tratti di mare più suggestivi della Costa degli Etruschi, si trovano importantissime testimonianze di epoca etrusca e romana. Nel Parco archeologico, che si estende per circa 80 ettari ed è visitabile lungo degli esaustivi sentieri attrezzati, si entra in contatto con storia e archeologia nella cornice di un paesaggio altamente suggestivo. All’interno del Parco sono presenti i resti degli edifici industriali di epoca etrusca e una passeggiata sulla spiaggia permette di osservare un’antica forgia. La necropoli monumentale di San Cerbone, l’unica tra quelle etrusche a essere stata costruita in riva al mare, conserva i resti degli edifici adibiti alla lavorazione dei metalli. Sulle colline le aree di cava si alternano alla suggestiva necropoli delle Grotte, costituita da tombe a camera scavate nella roccia. Una strada basolata, via della Romanella, conduce dalla città bassa all’acropoli. La via del Monastero quindi ci consente di effettuare un vero e proprio viaggio nel tempo: il Medioevo di Populonia ci si rivela qui attraverso i resti del monastero benedettino di San Quirico, nascosto tra i boschi. Al centro della città si trova l’area monumentale con i templi romani affacciati sulla piazza e, alla sommità della via basolata, si può ammirare il suggestivo Fronte delle Logge. Il borgo medievale di Populonia, circondato da mura costruite per la difesa dai pirati e dominato dalla Rocca, risalente alla prima metà del quindicesimo secolo, sa ammaliare il visitatore con i suoi vicoli lastricati, i tanti piccoli negozi e un museo privato, l’Etrusco Gasparri, in cui ammirare reperti etruschi e romani, ritrovati nella zona e nel tratto di mare antistante.
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Baratti
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Baratti e Populonia, lungo uno dei tratti di mare più suggestivi della Costa degli Etruschi, si trovano importantissime testimonianze di epoca etrusca e romana. Nel Parco archeologico, che si estende per circa 80 ettari ed è visitabile lungo degli esaustivi sentieri attrezzati, si entra in contatto con storia e archeologia nella cornice di un paesaggio altamente suggestivo. All’interno del Parco sono presenti i resti degli edifici industriali di epoca etrusca e una passeggiata sulla spiaggia permette di osservare un’antica forgia. La necropoli monumentale di San Cerbone, l’unica tra quelle etrusche a essere stata costruita in riva al mare, conserva i resti degli edifici adibiti alla lavorazione dei metalli. Sulle colline le aree di cava si alternano alla suggestiva necropoli delle Grotte, costituita da tombe a camera scavate nella roccia. Una strada basolata, via della Romanella, conduce dalla città bassa all’acropoli. La via del Monastero quindi ci consente di effettuare un vero e proprio viaggio nel tempo: il Medioevo di Populonia ci si rivela qui attraverso i resti del monastero benedettino di San Quirico, nascosto tra i boschi. Al centro della città si trova l’area monumentale con i templi romani affacciati sulla piazza e, alla sommità della via basolata, si può ammirare il suggestivo Fronte delle Logge. Il borgo medievale di Populonia, circondato da mura costruite per la difesa dai pirati e dominato dalla Rocca, risalente alla prima metà del quindicesimo secolo, sa ammaliare il visitatore con i suoi vicoli lastricati, i tanti piccoli negozi e un museo privato, l’Etrusco Gasparri, in cui ammirare reperti etruschi e romani, ritrovati nella zona e nel tratto di mare antistante.
A CIRCA 1,5 ORE DI AUTO Siena si vede sin da lontano risplendere perfetta nel suo equilibrio medievale. I tre colli su cui siede si stagliano in un panorama campestre idilliaco, nel quale i confini dell’antico centro sfumano in una campagna che a tratti sembra ancora quella ritratta nell’Allegoria del Buon Governo dipinta da Ambrogio Lorenzetti nelle stanze del Palazzo Pubblico. Siena, intatta per secoli, si mostra oggi in buona misura come appariva nel 1300, e la conservazione di un patrimonio architettonico medievale unico e coerente è una delle ragioni principali per visitare una città splendida, da tempo consapevole della fragilità del suo equilibrio. Cosa vedere a Siena L’epoca di massimo splendore della città, coinciso con l’affermarsi di Siena come rivale di Firenze, venne raggiunta in pieno Medioevo, un periodo che ha visto la città - al culmine della sua evoluzione storico-economica – prendere l’attuale forma: nel corso di pochi decenni venne eretto lo splendido Palazzo Comunale con l’altissima Torre del Mangia, considerata una delle torri più antiche e alte d'Italia; venne lastricata la bellissima Piazza del Campo con le nervature di travertino a disegnarne la caratteristica forma a conchiglia. La piazza è ben nota in tutto il mondo per accogliere due volte all'anno il Palio delle Contrade: per queste occasioni, viene ricoperta di una polvere di tufo per agevolare i cavalli nella corsa. Venne infine iniziato il Duomo, che i senesi intendevano addirittura ampliare – progetto che venne definitivamente accantonato (ma di cui sono ben visibili le tracce in Piazza Jacopo della Quercia, dove sono riconoscibili le colonne di quelle che sarebbero dovute essere le nuove navate e il “facciatone”) a causa dell’epidemia di peste nera che sconvolse la città nel 1348. Nei dintorni Nei dintorni di Siena si trovano alcune delle località più belle della Toscana. Basti pensare al borgo di San Gimignano, facilmente raggiungibile in autobus e conosciuto per le sue torri come la “Manhattan del medioevo”. Immancabile una visita al castello di Monteriggioni, descritto anche da Dante Alighieri nella Divina Commedia. Nel canto XXXI dell’Inferno, il sommo poeta, infatti, paragona le sagome dei giganti del IX Cerchio alla cinta muraria della città toscana: “però che come su la cerchia tonda Montereggion di torri si corona, così la proda che ’l pozzo circonda”. Buonconvento è un centro agricolo sviluppatosi nel Duecento lungo il tracciato della Via Francigena, l’antico percorso che consentiva ai pellegrini provenienti dall’Europa Occidentale di raggiungere Roma. Infine, si consiglia una gita nel territorio di Asciano, caratterizzato da biancane e calanchi che formano il tipico paesaggio “lunare” delle Crete Senesi. Il colore di questa area può variare dal blu al grigio, grazie alla presenza di argilla (o creta) mista a salgemma e gesso. Tra le ondulate colline di questa zona nasce il pregiato tartufo bianco, protagonista di un museo e di una sagra annuale. Eventi Due volte l’anno si svolge il celebre Palio di Siena, frutto di misteriose e spettacolari usanze tramandate nei secoli: una corsa a cavallo disputata in Piazza del Campo, pieno centro storico, dalle contrade della città. A dicembre la stessa piazza ospita il Mercato del Campo, mentre il complesso del Santa Maria della Scala (uno dei primi ospedali d’Europa) organizza mostre ed esibizioni capaci di incuriosire turisti italiani e stranieri. Piatti e prodotti tipici Tra le tante tradizioni di questa antichissima città di origine etrusca non si può dimenticare la cucina, in particolare Siena vanta la più vasta e gustosa tradizione dolciaria di tutta la Toscana. I ricciarelli, il panforte, il pan pepato, i budini di riso, i cavallucci o le copate ne sono una prova! Da assaggiare anche i pici, un tipo di pasta fresca fatta a mano, pecorino e salumi di Cinta Senese.
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Sienne
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A CIRCA 1,5 ORE DI AUTO Siena si vede sin da lontano risplendere perfetta nel suo equilibrio medievale. I tre colli su cui siede si stagliano in un panorama campestre idilliaco, nel quale i confini dell’antico centro sfumano in una campagna che a tratti sembra ancora quella ritratta nell’Allegoria del Buon Governo dipinta da Ambrogio Lorenzetti nelle stanze del Palazzo Pubblico. Siena, intatta per secoli, si mostra oggi in buona misura come appariva nel 1300, e la conservazione di un patrimonio architettonico medievale unico e coerente è una delle ragioni principali per visitare una città splendida, da tempo consapevole della fragilità del suo equilibrio. Cosa vedere a Siena L’epoca di massimo splendore della città, coinciso con l’affermarsi di Siena come rivale di Firenze, venne raggiunta in pieno Medioevo, un periodo che ha visto la città - al culmine della sua evoluzione storico-economica – prendere l’attuale forma: nel corso di pochi decenni venne eretto lo splendido Palazzo Comunale con l’altissima Torre del Mangia, considerata una delle torri più antiche e alte d'Italia; venne lastricata la bellissima Piazza del Campo con le nervature di travertino a disegnarne la caratteristica forma a conchiglia. La piazza è ben nota in tutto il mondo per accogliere due volte all'anno il Palio delle Contrade: per queste occasioni, viene ricoperta di una polvere di tufo per agevolare i cavalli nella corsa. Venne infine iniziato il Duomo, che i senesi intendevano addirittura ampliare – progetto che venne definitivamente accantonato (ma di cui sono ben visibili le tracce in Piazza Jacopo della Quercia, dove sono riconoscibili le colonne di quelle che sarebbero dovute essere le nuove navate e il “facciatone”) a causa dell’epidemia di peste nera che sconvolse la città nel 1348. Nei dintorni Nei dintorni di Siena si trovano alcune delle località più belle della Toscana. Basti pensare al borgo di San Gimignano, facilmente raggiungibile in autobus e conosciuto per le sue torri come la “Manhattan del medioevo”. Immancabile una visita al castello di Monteriggioni, descritto anche da Dante Alighieri nella Divina Commedia. Nel canto XXXI dell’Inferno, il sommo poeta, infatti, paragona le sagome dei giganti del IX Cerchio alla cinta muraria della città toscana: “però che come su la cerchia tonda Montereggion di torri si corona, così la proda che ’l pozzo circonda”. Buonconvento è un centro agricolo sviluppatosi nel Duecento lungo il tracciato della Via Francigena, l’antico percorso che consentiva ai pellegrini provenienti dall’Europa Occidentale di raggiungere Roma. Infine, si consiglia una gita nel territorio di Asciano, caratterizzato da biancane e calanchi che formano il tipico paesaggio “lunare” delle Crete Senesi. Il colore di questa area può variare dal blu al grigio, grazie alla presenza di argilla (o creta) mista a salgemma e gesso. Tra le ondulate colline di questa zona nasce il pregiato tartufo bianco, protagonista di un museo e di una sagra annuale. Eventi Due volte l’anno si svolge il celebre Palio di Siena, frutto di misteriose e spettacolari usanze tramandate nei secoli: una corsa a cavallo disputata in Piazza del Campo, pieno centro storico, dalle contrade della città. A dicembre la stessa piazza ospita il Mercato del Campo, mentre il complesso del Santa Maria della Scala (uno dei primi ospedali d’Europa) organizza mostre ed esibizioni capaci di incuriosire turisti italiani e stranieri. Piatti e prodotti tipici Tra le tante tradizioni di questa antichissima città di origine etrusca non si può dimenticare la cucina, in particolare Siena vanta la più vasta e gustosa tradizione dolciaria di tutta la Toscana. I ricciarelli, il panforte, il pan pepato, i budini di riso, i cavallucci o le copate ne sono una prova! Da assaggiare anche i pici, un tipo di pasta fresca fatta a mano, pecorino e salumi di Cinta Senese.
A circa 30 minuti di auto Adagiato su un colle alto e isolato, a 380 metri slm, il centro storico di Massa Marittima svetta racchiuso dentro una cinta muraria ben conservata. È una cittadina ricca di testimonianze artistiche medievali anche se le sue origini sono probabilmente etrusche. Le piccole strade che attraversano il colle conducono a un luogo magico dove l’armonia delle linee stupisce, sorprende e si fa contemplare. La storia di Massa Marittima è strettamente legata alle miniere d’argento, rame, pirite delle Colline Metallifere, sfruttate fin dalla prima età dei metalli e poi soprattutto in epoca etrusca e medievale. Determinante per il suo sviluppo fu il trasferimento della sede vescovile - che prima era a Populonia; intorno a questa sede il Castello di Monteregio fece crescere piano piano la città. Tra XIII e XIV secolo si colloca il periodo di massimo splendore economico, politico, demografico e culturale della città che, grazie alle ricchezze dei bacini minerari, divenne comune libero nel 1225. Cosa vedere a Massa Marittima Un edificio si affaccia, in diagonale, sulla straordinaria piazza Garibaldi: è la Cattedrale di San Cerbone. L’azzardo a livello urbanistico è semplicemente geniale e l’effetto proposto dalla chiesa vìola le consuete prospettive architettoniche. Proprio per questo è un esempio unico al mondo. La piazza nel centro storico è circondata da altri importanti edifici come il Palazzo del Podestà, il Palazzo del Comune, la Loggia del Mercato, e poco più in là la Zecca. Sempre in centro, la Fonte Pubblica, conosciuta come Fonte dell’Abbondanza, è un altro elemento che imperdibile. Nel 1999, durante il restauro della fonte, sotto uno strato di intonaco è venuto alla luce un affresco raffigurante l’Albero della Fecondità, un grande albero da cui pendono venticinque falli e due donne si accapigliano per raccoglierli. Secondo la principale interpretazione, l’affresco - datato tra il 1265 e il 1335 - aveva una funzione apotropaica, vale a dire di buon augurio affinché i raccolti fossero abbondanti. Nella città alta, costruita nel periodo di dominazione senese, si eleva la poderosa fortezza con la Torre del Candeliere, punto panoramico per eccellenza sulla città. Oltre al patrimonio del centro storico, si possono visitare musei come quello d’Arte Sacra, il Museo Archeologico, il Museo della miniera e quello dell’Antica Falegnameria. Nei dintorni Nel territorio della Maremma del nord, quello delle colline metallifere, è possibile godere di molti itinerari di trekking, percorsi a piedi, in bici o a cavallo circondati da una natura incontaminata. A pochi km da Massa Marittima si visitare Monterotondo Marittimo e scoprire le colline a vapore del Parco delle Biancane. Eventi Un buon periodo per visitare Massa Marittima è l’estate, quando il paese si anima in occasione di due significative manifestazioni ormai tradizionali: la Lirica in piazza e il Toscana Foto Festival, che dal 1992 è tra le più importanti manifestazioni italiane dedicate alla fotografia. Prodotti tipici Massa Marittima è conosciuta per i suoi paesaggi ma anche per le sue prelibatezze enogastronomiche. Tra i prodotti tipici per eccellenza troviamo il vino come il Monteregio DOC e l’olio extravergine d'oliva, diventato un simbolo del territorio. Scoprite qui tutti i prodotti tipici di massa marittima.
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Massa Marittima
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A circa 30 minuti di auto Adagiato su un colle alto e isolato, a 380 metri slm, il centro storico di Massa Marittima svetta racchiuso dentro una cinta muraria ben conservata. È una cittadina ricca di testimonianze artistiche medievali anche se le sue origini sono probabilmente etrusche. Le piccole strade che attraversano il colle conducono a un luogo magico dove l’armonia delle linee stupisce, sorprende e si fa contemplare. La storia di Massa Marittima è strettamente legata alle miniere d’argento, rame, pirite delle Colline Metallifere, sfruttate fin dalla prima età dei metalli e poi soprattutto in epoca etrusca e medievale. Determinante per il suo sviluppo fu il trasferimento della sede vescovile - che prima era a Populonia; intorno a questa sede il Castello di Monteregio fece crescere piano piano la città. Tra XIII e XIV secolo si colloca il periodo di massimo splendore economico, politico, demografico e culturale della città che, grazie alle ricchezze dei bacini minerari, divenne comune libero nel 1225. Cosa vedere a Massa Marittima Un edificio si affaccia, in diagonale, sulla straordinaria piazza Garibaldi: è la Cattedrale di San Cerbone. L’azzardo a livello urbanistico è semplicemente geniale e l’effetto proposto dalla chiesa vìola le consuete prospettive architettoniche. Proprio per questo è un esempio unico al mondo. La piazza nel centro storico è circondata da altri importanti edifici come il Palazzo del Podestà, il Palazzo del Comune, la Loggia del Mercato, e poco più in là la Zecca. Sempre in centro, la Fonte Pubblica, conosciuta come Fonte dell’Abbondanza, è un altro elemento che imperdibile. Nel 1999, durante il restauro della fonte, sotto uno strato di intonaco è venuto alla luce un affresco raffigurante l’Albero della Fecondità, un grande albero da cui pendono venticinque falli e due donne si accapigliano per raccoglierli. Secondo la principale interpretazione, l’affresco - datato tra il 1265 e il 1335 - aveva una funzione apotropaica, vale a dire di buon augurio affinché i raccolti fossero abbondanti. Nella città alta, costruita nel periodo di dominazione senese, si eleva la poderosa fortezza con la Torre del Candeliere, punto panoramico per eccellenza sulla città. Oltre al patrimonio del centro storico, si possono visitare musei come quello d’Arte Sacra, il Museo Archeologico, il Museo della miniera e quello dell’Antica Falegnameria. Nei dintorni Nel territorio della Maremma del nord, quello delle colline metallifere, è possibile godere di molti itinerari di trekking, percorsi a piedi, in bici o a cavallo circondati da una natura incontaminata. A pochi km da Massa Marittima si visitare Monterotondo Marittimo e scoprire le colline a vapore del Parco delle Biancane. Eventi Un buon periodo per visitare Massa Marittima è l’estate, quando il paese si anima in occasione di due significative manifestazioni ormai tradizionali: la Lirica in piazza e il Toscana Foto Festival, che dal 1992 è tra le più importanti manifestazioni italiane dedicate alla fotografia. Prodotti tipici Massa Marittima è conosciuta per i suoi paesaggi ma anche per le sue prelibatezze enogastronomiche. Tra i prodotti tipici per eccellenza troviamo il vino come il Monteregio DOC e l’olio extravergine d'oliva, diventato un simbolo del territorio. Scoprite qui tutti i prodotti tipici di massa marittima.
A circa un'ora di auto Volterra è una città dall’aspetto inconfondibilmente medievale, dove è ancora possibile gustare l’atmosfera di un borgo antico, la cui autenticità è protetta dal relativo isolamento che ha limitato lo sviluppo del centro in epoca industriale, salvaguardando la città dalle speculazioni edilizie. A Volterra la storia ha lasciato il segno con continuità dal periodo etrusco fino all’Ottocento: la città è ricchissima di testimonianze artistiche di grandissimo rilievo, da ammirare passeggiando per le vie del centro storico e visitando i musei cittadini, come quello Etrusco, la Pinacoteca, il Museo d’Arte Sacra, o l’Ecomuseo dell’Alabastro. E le bellezze continuano anche appena fuori dal centro storico, dove è possibile ammirare lo splendido Teatro romano, così come le rovine dell’Acropoli etrusca. Al viaggiatore a questo punto non rimarrà che ammirare il circostante paesaggio incontaminato prima di scoprire i segreti di una produzione artigianale rara: quella dell’alabastro. La Volterra moderna è racchiusa quasi totalmente entro la cerchia delle mura duecentesche, punto d’arrivo di un processo di espansione urbana che, iniziata intorno all’anno Mille, ha trovato compiutezza circa 300 anni dopo con la costruzione dei sistemi difensivi in prossimità delle porte della città. In quel periodo Volterra crebbe dalla forma castrense del periodo tardo-antico (sec.V), estendendosi fino al suo attuale perimetro. Il centro si è sviluppato attorno all’antica chiesa di Santa Maria (l’attuale cattedrale) e al contiguo pratus episcopatus, oggi Piazza dei Priori, mentre al di fuori del castrum o castellum, sorsero, dopo l’anno Mille, il borgo di Santa Maria e quello dell’Abate. Passeggiando per Volterra non mancano mai di attirare sguardi curiosi le Incrociate, vale a dire gli imponenti complessi di torri e che costituiscono il segnale tangibile dello sviluppo urbano verso est, ovest e nord: sono i crux viarum dei Buomparenti, di Sant’Agnolo e dei Baldinotti. Nel corso del Duecento sul pratus episcopatus non solo venne costruita, aderente alle absidi del Duomo, la domus comunis (Palazzo dei Priori, del 1208), ma al tempo stesso si definì l’aspetto della stessa piazza e si ridisegnò l’altezza delle torri a seconda delle diverse zone della città. In asse con il Palazzo dei Priori quindi venne eretta, secondo un uso tipicamente toscano, piazza San Giovanni, luogo sul quale insistono tutti i più importanti edifici ecclesiastici: la Cattedrale, il Battistero, la casa dell’Opera, l’ospedale di Santa Maria e il cimitero. Come detto il circuito medievale delle mura racchiudeva, fino a pochi anni or sono, quasi tutta la città: con i quattro borghi medievali raccordati al centro da strade in salita. I borghi sono quelli di Sant’Alessandro, sulla via delle Saline dalla parte della la Val di Cecina; di San Lazzero, sulla via per Firenze e Siena; di Santo Stefano e di San Giusto, il più lontano dalla città, in prossimità delle Balze e dominato dalla possente mole della chiesa dedicata al patrono. Alla fine dell’Ottocento e nella prima parte del Novecento nella zona di borgo San Lazzero è sorto il grande complesso dell’Ospedale psichiatrico, trasformato oggi in moderna struttura ospedaliera, dove l’eclettismo dell’architettura primo Novecento si è mescolata allo stile razionalista. Sempre nella zona di San Lazzero si può vedere la vecchia stazione ferroviaria del 1912, che collegava grazie ad ardite ponteggiature la città a Saline.
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Volterra
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A circa un'ora di auto Volterra è una città dall’aspetto inconfondibilmente medievale, dove è ancora possibile gustare l’atmosfera di un borgo antico, la cui autenticità è protetta dal relativo isolamento che ha limitato lo sviluppo del centro in epoca industriale, salvaguardando la città dalle speculazioni edilizie. A Volterra la storia ha lasciato il segno con continuità dal periodo etrusco fino all’Ottocento: la città è ricchissima di testimonianze artistiche di grandissimo rilievo, da ammirare passeggiando per le vie del centro storico e visitando i musei cittadini, come quello Etrusco, la Pinacoteca, il Museo d’Arte Sacra, o l’Ecomuseo dell’Alabastro. E le bellezze continuano anche appena fuori dal centro storico, dove è possibile ammirare lo splendido Teatro romano, così come le rovine dell’Acropoli etrusca. Al viaggiatore a questo punto non rimarrà che ammirare il circostante paesaggio incontaminato prima di scoprire i segreti di una produzione artigianale rara: quella dell’alabastro. La Volterra moderna è racchiusa quasi totalmente entro la cerchia delle mura duecentesche, punto d’arrivo di un processo di espansione urbana che, iniziata intorno all’anno Mille, ha trovato compiutezza circa 300 anni dopo con la costruzione dei sistemi difensivi in prossimità delle porte della città. In quel periodo Volterra crebbe dalla forma castrense del periodo tardo-antico (sec.V), estendendosi fino al suo attuale perimetro. Il centro si è sviluppato attorno all’antica chiesa di Santa Maria (l’attuale cattedrale) e al contiguo pratus episcopatus, oggi Piazza dei Priori, mentre al di fuori del castrum o castellum, sorsero, dopo l’anno Mille, il borgo di Santa Maria e quello dell’Abate. Passeggiando per Volterra non mancano mai di attirare sguardi curiosi le Incrociate, vale a dire gli imponenti complessi di torri e che costituiscono il segnale tangibile dello sviluppo urbano verso est, ovest e nord: sono i crux viarum dei Buomparenti, di Sant’Agnolo e dei Baldinotti. Nel corso del Duecento sul pratus episcopatus non solo venne costruita, aderente alle absidi del Duomo, la domus comunis (Palazzo dei Priori, del 1208), ma al tempo stesso si definì l’aspetto della stessa piazza e si ridisegnò l’altezza delle torri a seconda delle diverse zone della città. In asse con il Palazzo dei Priori quindi venne eretta, secondo un uso tipicamente toscano, piazza San Giovanni, luogo sul quale insistono tutti i più importanti edifici ecclesiastici: la Cattedrale, il Battistero, la casa dell’Opera, l’ospedale di Santa Maria e il cimitero. Come detto il circuito medievale delle mura racchiudeva, fino a pochi anni or sono, quasi tutta la città: con i quattro borghi medievali raccordati al centro da strade in salita. I borghi sono quelli di Sant’Alessandro, sulla via delle Saline dalla parte della la Val di Cecina; di San Lazzero, sulla via per Firenze e Siena; di Santo Stefano e di San Giusto, il più lontano dalla città, in prossimità delle Balze e dominato dalla possente mole della chiesa dedicata al patrono. Alla fine dell’Ottocento e nella prima parte del Novecento nella zona di borgo San Lazzero è sorto il grande complesso dell’Ospedale psichiatrico, trasformato oggi in moderna struttura ospedaliera, dove l’eclettismo dell’architettura primo Novecento si è mescolata allo stile razionalista. Sempre nella zona di San Lazzero si può vedere la vecchia stazione ferroviaria del 1912, che collegava grazie ad ardite ponteggiature la città a Saline.
A circa un'ora di auto Tappa fondamentale di una vacanza in Toscana sono da sempre Pisa e la sua Piazza dei Miracoli, una delle più belle al mondo e dal 1982 Patrimonio dell’UNESCO. Sono milioni le persone che ogni anno arrivano qui da ogni angolo del mondo per provare, con l’aiuto della prospettiva, a tenere in piedi la torre pendente. Pisa vanta una storia millenaria (il nome della città risalirebbe addirittura all’epoca etrusca e alluderebbe alla vicina “foce” dell’Arno) che raggiunse il culmine all’epoca delle Repubbliche Marinare, periodo che permise di rendere il centro della città uno scrigno di tesori artistici, in cui spiccano chiese romaniche e gotiche. 10 cose da vedere a Pisa Scoprire Pisa significa perdersi tra piazze popolate di studenti che affollano i locali notturni tenendo viva la città medievale, ed è un piacere passare una serata ai tavolini dei bar di Piazza delle Vettovaglie o di Piazza della pera. Muovendosi tra vicoli e lungarni si scoprono gioielli architettonici come Santa Maria della Spina, la sede della Scuola Normale in Piazza dei Cavalieri, le esposizioni di Palazzo Blu e prima o poi si finisce inevitabilmente di nuovo attratti dall’incanto magnetico di Piazza dei Miracoli, in cui ogni elemento è unico e nasconde segreti che aggiungono mistero allo splendore. A partire dal Battistero (dall’acustica unica), al Camposanto Monumentale, che si affaccia sulla piazza articolando i suoi 130 metri in 43 arcate cieche. La Cattedrale, fondata nel 1063, è il capolavoro assoluto dell'architettura romanico-pisana, mentre alle sue spalle non smetterà di stupirvi la celeberrima Torre. Infine, tra le 10 cose da non perdere in città dovrete sicuramente includere la passeggiata ad alta quota lungo il camminamento delle Mura. Con i suoi 11 metri di altezza, offre al visitatore la possibilità di osservare la città da un’inedita prospettiva. E se viaggiate con bambini non perdete l’occasione di visitare il Museo delle Navi Antiche di Pisa. Allestito all’interno degli Arsenali Medicei, espone ben sette imbarcazioni di epoca romana e offre visite guidate e laboratori per famiglie. Nei dintorni: la pineta più grande di Europa Pisa non è solo il suo centro storico, è un inaspettato piacere scoprire la natura che circonda la città, a partire dal Parco Naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, che si estende sulla costa che va da Viareggio a Livorno. La Tenuta di San Rossore, il cuore del parco, è la più grande pineta d’Europa e si estende fino al mare, tra prati immensi, boschi di lecci, pini marittimi, canneti e dune da scoprire a piedi o in bicicletta. A pochi km dal centro si trova anche l’aeroporto di Pisa: il principale scalo della Toscana e tra i primi in italia per traffico passeggeri. Eventi a Pisa Giugno è un mese ricco di manifestazioni storiche, come la famosa Luminara, il Palio di San Ranieri, il Gioco del Ponte e la suggestiva Regata delle Antiche Repubbliche Marinare, un’antica tradizione della Repubblica Pisana che rivive dal 1956 in una competizione che vede affrontarsi sull’Arno ogni 4 anni le imbarcazioni delle antiche repubbliche. Piatti e prodotti tipici: dal Mucco pisano al Chianti La cucina pisana è una cucina povera caratterizzata da piatti semplici ma preparati con i migliori ingredienti del territorio, come ad esempio l’olio di oliva dei Monti Pisani. A Pisa potrete degustare eccellenti pietanze a base di pesce o di carne, tra cui la bistecca di mucco pisano, una razza bovina locale, il tutto accompagnato dal miglior Chianti o Bianco Pisano di San Torpè
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Pisa
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A circa un'ora di auto Tappa fondamentale di una vacanza in Toscana sono da sempre Pisa e la sua Piazza dei Miracoli, una delle più belle al mondo e dal 1982 Patrimonio dell’UNESCO. Sono milioni le persone che ogni anno arrivano qui da ogni angolo del mondo per provare, con l’aiuto della prospettiva, a tenere in piedi la torre pendente. Pisa vanta una storia millenaria (il nome della città risalirebbe addirittura all’epoca etrusca e alluderebbe alla vicina “foce” dell’Arno) che raggiunse il culmine all’epoca delle Repubbliche Marinare, periodo che permise di rendere il centro della città uno scrigno di tesori artistici, in cui spiccano chiese romaniche e gotiche. 10 cose da vedere a Pisa Scoprire Pisa significa perdersi tra piazze popolate di studenti che affollano i locali notturni tenendo viva la città medievale, ed è un piacere passare una serata ai tavolini dei bar di Piazza delle Vettovaglie o di Piazza della pera. Muovendosi tra vicoli e lungarni si scoprono gioielli architettonici come Santa Maria della Spina, la sede della Scuola Normale in Piazza dei Cavalieri, le esposizioni di Palazzo Blu e prima o poi si finisce inevitabilmente di nuovo attratti dall’incanto magnetico di Piazza dei Miracoli, in cui ogni elemento è unico e nasconde segreti che aggiungono mistero allo splendore. A partire dal Battistero (dall’acustica unica), al Camposanto Monumentale, che si affaccia sulla piazza articolando i suoi 130 metri in 43 arcate cieche. La Cattedrale, fondata nel 1063, è il capolavoro assoluto dell'architettura romanico-pisana, mentre alle sue spalle non smetterà di stupirvi la celeberrima Torre. Infine, tra le 10 cose da non perdere in città dovrete sicuramente includere la passeggiata ad alta quota lungo il camminamento delle Mura. Con i suoi 11 metri di altezza, offre al visitatore la possibilità di osservare la città da un’inedita prospettiva. E se viaggiate con bambini non perdete l’occasione di visitare il Museo delle Navi Antiche di Pisa. Allestito all’interno degli Arsenali Medicei, espone ben sette imbarcazioni di epoca romana e offre visite guidate e laboratori per famiglie. Nei dintorni: la pineta più grande di Europa Pisa non è solo il suo centro storico, è un inaspettato piacere scoprire la natura che circonda la città, a partire dal Parco Naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, che si estende sulla costa che va da Viareggio a Livorno. La Tenuta di San Rossore, il cuore del parco, è la più grande pineta d’Europa e si estende fino al mare, tra prati immensi, boschi di lecci, pini marittimi, canneti e dune da scoprire a piedi o in bicicletta. A pochi km dal centro si trova anche l’aeroporto di Pisa: il principale scalo della Toscana e tra i primi in italia per traffico passeggeri. Eventi a Pisa Giugno è un mese ricco di manifestazioni storiche, come la famosa Luminara, il Palio di San Ranieri, il Gioco del Ponte e la suggestiva Regata delle Antiche Repubbliche Marinare, un’antica tradizione della Repubblica Pisana che rivive dal 1956 in una competizione che vede affrontarsi sull’Arno ogni 4 anni le imbarcazioni delle antiche repubbliche. Piatti e prodotti tipici: dal Mucco pisano al Chianti La cucina pisana è una cucina povera caratterizzata da piatti semplici ma preparati con i migliori ingredienti del territorio, come ad esempio l’olio di oliva dei Monti Pisani. A Pisa potrete degustare eccellenti pietanze a base di pesce o di carne, tra cui la bistecca di mucco pisano, una razza bovina locale, il tutto accompagnato dal miglior Chianti o Bianco Pisano di San Torpè
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Parc archéologique-minier de San Silvestro
34b Via di S. Vincenzo
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Populonia
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Divertimento

20 minuti in auto Un mondo colorato e un posto magico, dove grandi e piccini si divertono, passando giornate felici e spensierate. È il Cavallino Matto, il grande parco divertimenti della Toscana che si estende per 100mila metri quadrati nella pineta di Marina di Castagneto Carducci. Nato alla fine degli anni Sessanta, il parco è cresciuto con attrazioni sempre più numerose e divertenti. Non mancano diversi tipi di montagne russe, di cui una alta 17 metri, ma anche un ottovolante pensato per i più piccoli e tante attrazioni acquatiche, dal percorso sui tronchi a quello sulle canoe fino alla Baia del Bucaniere, per giocare ai pirati. Il Cavallino Matto Il Cavallino Matto Oltre alle attrazioni ci sono anche spettacoli di magia e danza, il cinema in 3D e la Funicolare per chi vuole provare il brivido dell'altezza. Il parco è adatto ai bambini dai 3 anni in poi. Info: cavallinomatto.it
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Cavallino Matto station
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20 minuti in auto Un mondo colorato e un posto magico, dove grandi e piccini si divertono, passando giornate felici e spensierate. È il Cavallino Matto, il grande parco divertimenti della Toscana che si estende per 100mila metri quadrati nella pineta di Marina di Castagneto Carducci. Nato alla fine degli anni Sessanta, il parco è cresciuto con attrazioni sempre più numerose e divertenti. Non mancano diversi tipi di montagne russe, di cui una alta 17 metri, ma anche un ottovolante pensato per i più piccoli e tante attrazioni acquatiche, dal percorso sui tronchi a quello sulle canoe fino alla Baia del Bucaniere, per giocare ai pirati. Il Cavallino Matto Il Cavallino Matto Oltre alle attrazioni ci sono anche spettacoli di magia e danza, il cinema in 3D e la Funicolare per chi vuole provare il brivido dell'altezza. Il parco è adatto ai bambini dai 3 anni in poi. Info: cavallinomatto.it