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Visite turistiche

Torre Astura è una costruzione medievale posta sulla costa laziale, nel territorio comunale di Nettuno, a circa dieci km a sud-est dal centro abitato. Torre Astura è una delle testimonianze del passato più caratteristiche del litorale romano grazie alla sua posizione. Torre Astura nella storia La torre è stata costruita per volontà della Famiglia Frangipane a partire dal 1193, per proteggersi dalle numerose incursioni dei saraceni. Dopo altalenanti vicende storiche passo sotto il dominio dei Caetani e poi degli orsini. Successivamente, nel 1426, la fortezza passò sotto i Colonna i quali la ristrutturarono, dandole l’attuale aspetto. I Colonna la cedettero a Clemente VIII Aldobrandini nel 1594. Quando la famiglia Aldobrandini si estinse, fu ceduta ai Borghese, ed in ultimo al comune di Nettuno negli anni settanta del XX secolo.  La visita alla Torre Astura Torre Astura è in realtà la grande Torre pentagonale che occupa solo una piccola parte dell’intera struttura. Questa torre, seppure molto rimaneggiata, è l’antica Torre Astura che ha dato nome all’attuale castello. L’intera costruzione, che si presenta come una piccola isola fortificata, ha assunto nel corso del tempo le fattezze di un vero e proprio castello sul mare. Si notano, infatti, sia le alte mura perimetrali sia le piccole merlature. La fortezza è collegata alla terraferma tramite un basso ponticello ad arcate realizzato in travertino. Il ponte attraversa un’area archeologica riferita ad una villa di epoca romana, dove è visibile anche una grande peschiera. Torre Astura non risulta visitabile al pubblico e comunque l’accesso alla spiaggia dal parcheggio, essendo zona demaniale, è aperto solo nei mesi di luglio e agosto, mentre il parcheggio è aperto solo in alcuni giorni dell’anno. Per maggiori informazioni consigliamo di contattare il Punto Informativo Turistico (06 98889278)
36 recommandé par les habitants
Torre Astura
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Torre Astura è una costruzione medievale posta sulla costa laziale, nel territorio comunale di Nettuno, a circa dieci km a sud-est dal centro abitato. Torre Astura è una delle testimonianze del passato più caratteristiche del litorale romano grazie alla sua posizione. Torre Astura nella storia La torre è stata costruita per volontà della Famiglia Frangipane a partire dal 1193, per proteggersi dalle numerose incursioni dei saraceni. Dopo altalenanti vicende storiche passo sotto il dominio dei Caetani e poi degli orsini. Successivamente, nel 1426, la fortezza passò sotto i Colonna i quali la ristrutturarono, dandole l’attuale aspetto. I Colonna la cedettero a Clemente VIII Aldobrandini nel 1594. Quando la famiglia Aldobrandini si estinse, fu ceduta ai Borghese, ed in ultimo al comune di Nettuno negli anni settanta del XX secolo.  La visita alla Torre Astura Torre Astura è in realtà la grande Torre pentagonale che occupa solo una piccola parte dell’intera struttura. Questa torre, seppure molto rimaneggiata, è l’antica Torre Astura che ha dato nome all’attuale castello. L’intera costruzione, che si presenta come una piccola isola fortificata, ha assunto nel corso del tempo le fattezze di un vero e proprio castello sul mare. Si notano, infatti, sia le alte mura perimetrali sia le piccole merlature. La fortezza è collegata alla terraferma tramite un basso ponticello ad arcate realizzato in travertino. Il ponte attraversa un’area archeologica riferita ad una villa di epoca romana, dove è visibile anche una grande peschiera. Torre Astura non risulta visitabile al pubblico e comunque l’accesso alla spiaggia dal parcheggio, essendo zona demaniale, è aperto solo nei mesi di luglio e agosto, mentre il parcheggio è aperto solo in alcuni giorni dell’anno. Per maggiori informazioni consigliamo di contattare il Punto Informativo Turistico (06 98889278)
E' l'antico Castello di Nettuno, costituito da mura compatte, difese da imponenti torrioni cilindrici, che circondano il borgo, elevato su un alto scoglio marino. Le torri risalgono alla fine del Trecento, quando Nettuno era sotto la signoria degli Orsini Nel cuore del Borgo sorge il palazzo Baronale, il cui ingresso principale si apre su piazza Marconi. L'edificio fu in origine il simbolo del potere feudale, in quanto luogo di residenza dell' antica famiglia Colonna. Fu infatti questa casata nobiliare, discendente dai conti di Tuscolo, a detenere dal 1426 fino al 1594 la proprietà dell' intera terra di Nettuno,    salvo una breve parentesi, dal 1501 al 1503, in cui subì la confisca dei beni da parte dei Borgia. E' durante la loro signoria che il palazzo, probabilmente già parzialmente esistente all'epoca della proprietà degli Orsini, assunse quella tipologia architettonica cinquecentesca che ancora oggi lo caratterizza. Un'iscrizione posta sotto lo stemma Colonna murato sulla torre dell'orologio, ci informa infatti che nel 1569 Marcantonio Colonna si preoccupo' di abbellire ed erigere nuovi edifici e restaurare il Castello di Nettuno.   Altro edificio importante è il palazzo Doria-Pamphilj, il cui primo nucleo risale presumibilmente al 1600, col nome di Casino Cesi.Fu proprietà della famiglia Cesi fino al 1648, quando fu venduto a Camillo della famiglia dei Pamphilj, originari di Gubbio, il quale lo ampliò con una serie di acquisti di edifici contigui, fino a conseguire la forma attuale nel 1648-50. Nel palazzo Doria-Pamphilj oggi si puoò ammirare un pregevole ciclo di affreschi di Pier Francesco Mola (Coldrerio 1612 Roma 1666). Giovan Battista Pamphilj-Aldobrandini vi ospita la corte pontificia, qui convenuta da domenica 21 a giovedì 25 aprile 1697, per procedere alla visita tecnico-estimativa del porto di Anzio. In memoria dell'evento vi viene posta l'arme del papa Antonio Pignatelli (Innocenzo XII).       La chiesa collegiata di S. Giovanni Battista ed Evangelista nel Borgo è certamente di origine medievale, ma venne completamente rifatta fra il 1738 e il 1748 su progetto di Carlo Marchionni. La tradizione la vuole eretta proprio sull' antico tempio del dio Nettuno. Nel sottosuolo, infatti, sono stati ritovati numerosi reperti di epoca romana. Bella e suggestiva la piazza Colonna. I vicoli e le piazzette costituiscono un fitto intreccio di case, profumi e odori, animati specialmente d'estate da centinaia di visitatori. Da non perdere il Cavone, l'antico camminamento lungo le mura, con vista sul porto. Dista 300 metri dalla stazione ferroviaria.
10 recommandé par les habitants
Borgo medievale di Nettuno
4 Piazza Marcantonio Colonna
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E' l'antico Castello di Nettuno, costituito da mura compatte, difese da imponenti torrioni cilindrici, che circondano il borgo, elevato su un alto scoglio marino. Le torri risalgono alla fine del Trecento, quando Nettuno era sotto la signoria degli Orsini Nel cuore del Borgo sorge il palazzo Baronale, il cui ingresso principale si apre su piazza Marconi. L'edificio fu in origine il simbolo del potere feudale, in quanto luogo di residenza dell' antica famiglia Colonna. Fu infatti questa casata nobiliare, discendente dai conti di Tuscolo, a detenere dal 1426 fino al 1594 la proprietà dell' intera terra di Nettuno,    salvo una breve parentesi, dal 1501 al 1503, in cui subì la confisca dei beni da parte dei Borgia. E' durante la loro signoria che il palazzo, probabilmente già parzialmente esistente all'epoca della proprietà degli Orsini, assunse quella tipologia architettonica cinquecentesca che ancora oggi lo caratterizza. Un'iscrizione posta sotto lo stemma Colonna murato sulla torre dell'orologio, ci informa infatti che nel 1569 Marcantonio Colonna si preoccupo' di abbellire ed erigere nuovi edifici e restaurare il Castello di Nettuno.   Altro edificio importante è il palazzo Doria-Pamphilj, il cui primo nucleo risale presumibilmente al 1600, col nome di Casino Cesi.Fu proprietà della famiglia Cesi fino al 1648, quando fu venduto a Camillo della famiglia dei Pamphilj, originari di Gubbio, il quale lo ampliò con una serie di acquisti di edifici contigui, fino a conseguire la forma attuale nel 1648-50. Nel palazzo Doria-Pamphilj oggi si puoò ammirare un pregevole ciclo di affreschi di Pier Francesco Mola (Coldrerio 1612 Roma 1666). Giovan Battista Pamphilj-Aldobrandini vi ospita la corte pontificia, qui convenuta da domenica 21 a giovedì 25 aprile 1697, per procedere alla visita tecnico-estimativa del porto di Anzio. In memoria dell'evento vi viene posta l'arme del papa Antonio Pignatelli (Innocenzo XII).       La chiesa collegiata di S. Giovanni Battista ed Evangelista nel Borgo è certamente di origine medievale, ma venne completamente rifatta fra il 1738 e il 1748 su progetto di Carlo Marchionni. La tradizione la vuole eretta proprio sull' antico tempio del dio Nettuno. Nel sottosuolo, infatti, sono stati ritovati numerosi reperti di epoca romana. Bella e suggestiva la piazza Colonna. I vicoli e le piazzette costituiscono un fitto intreccio di case, profumi e odori, animati specialmente d'estate da centinaia di visitatori. Da non perdere il Cavone, l'antico camminamento lungo le mura, con vista sul porto. Dista 300 metri dalla stazione ferroviaria.
Il Forte Sangallo fu costruito tra il 1501 e il 1503 da Antonio da Sangallo su progetto di Giuliano Giamberti, per volere di Cesare Borgia, detto il Valentino. Nelle trabeazioni interne alcuni intravedono la mano del Bramante. Lo storico Diego Angeli ne attribuisce la paternità all'architetto militare Baccio Pontelli. La fortezza difendeva Nettuno, all'epoca considerata "granaio del Lazio", dagli attacchi per mare. Si collocava in un ben articolato sistema difensivo, che univa le torri litoranee, dalla rocca di Ostia a Tor San Lorenzo, Torre d'Anzio fino a Torre Astura e così via. La fortezza si regge a dominio del mare su di una struttura quadrangolare di 320 metri quadrati ed è munita di quattro baluardi perfettamente squadrati. Le mura hanno lo spessore di 5 metri. L'altezza varia dai 18 ai 25 metri. All'interno del forte si innalzava in posizione centrale un possente mastio, ampliato in seguito con nuovi piani per accogliere una guarnigione più numerosa. Dopo i Borgia, sono i Colonna a possedere il forte fino al 1594, quando lo cedono alla CameraApostolica. Dopo alterne vicende, il castello passa ai principi Borghese nel 1831. Il 20 luglio 1925, ospita Benito Mussolini per la stipula fra l'Italia e la Jugoslavia della convenzione diretta a regolare le condizioni degli Italiani in Dalmazia. Nel 1931 appartiene al barone Fassini, che vi ospita la regina Maria di Romania e la principessa Ileana. Oggi l'edificio, di proprietà comunale, è sede del "Museo dello Sbarco Alleato" e dell'Antiquarium, di convegni e mostre d'arte. Uno studio molto accurato è stato pubblicato nel 1990 dall'architetto Cesare Puccillo con il titolo "Nettuno, un polo del sistema difensivo costiero dello Stato Pontificio - La Fortezza dei Borgia"
17 recommandé par les habitants
Castello Sangallo
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Il Forte Sangallo fu costruito tra il 1501 e il 1503 da Antonio da Sangallo su progetto di Giuliano Giamberti, per volere di Cesare Borgia, detto il Valentino. Nelle trabeazioni interne alcuni intravedono la mano del Bramante. Lo storico Diego Angeli ne attribuisce la paternità all'architetto militare Baccio Pontelli. La fortezza difendeva Nettuno, all'epoca considerata "granaio del Lazio", dagli attacchi per mare. Si collocava in un ben articolato sistema difensivo, che univa le torri litoranee, dalla rocca di Ostia a Tor San Lorenzo, Torre d'Anzio fino a Torre Astura e così via. La fortezza si regge a dominio del mare su di una struttura quadrangolare di 320 metri quadrati ed è munita di quattro baluardi perfettamente squadrati. Le mura hanno lo spessore di 5 metri. L'altezza varia dai 18 ai 25 metri. All'interno del forte si innalzava in posizione centrale un possente mastio, ampliato in seguito con nuovi piani per accogliere una guarnigione più numerosa. Dopo i Borgia, sono i Colonna a possedere il forte fino al 1594, quando lo cedono alla CameraApostolica. Dopo alterne vicende, il castello passa ai principi Borghese nel 1831. Il 20 luglio 1925, ospita Benito Mussolini per la stipula fra l'Italia e la Jugoslavia della convenzione diretta a regolare le condizioni degli Italiani in Dalmazia. Nel 1931 appartiene al barone Fassini, che vi ospita la regina Maria di Romania e la principessa Ileana. Oggi l'edificio, di proprietà comunale, è sede del "Museo dello Sbarco Alleato" e dell'Antiquarium, di convegni e mostre d'arte. Uno studio molto accurato è stato pubblicato nel 1990 dall'architetto Cesare Puccillo con il titolo "Nettuno, un polo del sistema difensivo costiero dello Stato Pontificio - La Fortezza dei Borgia"
Il Santuario-Basilica di Nostra Signora delle Grazie e di Santa Maria Goretti sorge dove una volta era stata la chiesina dell'Annunziata. Fu edificato nel 1914, per volontà dei Padri Passionisti e con il sostanzioso sostegno economico di papa Pio X. La tradizione vuole che l'effige della Madonna sia giunta in questo luogo nel 1550 proveniente dall' Inghilterra, dove, per lo scisma anglicano dichiarato da Enrico VIII, monasteri e chiese furono confiscati e le statue dei santi distrutte. Alcuni marinai caricarono sulla loro nave, diretta a Napoli, la statua di una Madonna e di altri santi, nel tentativo di sottrarli alla furia iconoclasta. A causa di una tempesta di inaudita violenza, il battello approdò sulla costa di Nettuno, davanti la foce del fiume Loricina. La statua lignea della Madonna fu scaricata e consegnata ai preti della chiesetta che sorgeva nei pressi. L'arrivo della Madonna sulle coste di Nettuno fu interpretato come volontà di Nostra Signora delle Grazie di restare in questo luogo. Con la statua della Madonna, furono sistemate nella stessa chiesetta le statue di San Sebastiano e di San Rocco. Alla Madonna delle Grazie, oggetto di un fervente culto, è dedicata in maggio una festa, durante la quale la statua è trasportata nella Chiesa Collegiata di San Giovanni e poi ricondotta nella sua sede dopo una settimana. Nel 1888 i Padri Passionisti presero in custodia la Chiesa. Lavori di restauro e ampliamento sono stati eseguiti nel 1912, nel 1931 e nel 1996. L'attuale Santuario è composto da un piano superiore, dedicato alla Madonna e ai due santi Sebastiano e Rocco e da una cripta, che dal 1929 custodisce le spoglie di Santa Maria Goretti.
22 recommandé par les habitants
Santuario s.Maria Goretti
1 Piazza San Rocco
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Il Santuario-Basilica di Nostra Signora delle Grazie e di Santa Maria Goretti sorge dove una volta era stata la chiesina dell'Annunziata. Fu edificato nel 1914, per volontà dei Padri Passionisti e con il sostanzioso sostegno economico di papa Pio X. La tradizione vuole che l'effige della Madonna sia giunta in questo luogo nel 1550 proveniente dall' Inghilterra, dove, per lo scisma anglicano dichiarato da Enrico VIII, monasteri e chiese furono confiscati e le statue dei santi distrutte. Alcuni marinai caricarono sulla loro nave, diretta a Napoli, la statua di una Madonna e di altri santi, nel tentativo di sottrarli alla furia iconoclasta. A causa di una tempesta di inaudita violenza, il battello approdò sulla costa di Nettuno, davanti la foce del fiume Loricina. La statua lignea della Madonna fu scaricata e consegnata ai preti della chiesetta che sorgeva nei pressi. L'arrivo della Madonna sulle coste di Nettuno fu interpretato come volontà di Nostra Signora delle Grazie di restare in questo luogo. Con la statua della Madonna, furono sistemate nella stessa chiesetta le statue di San Sebastiano e di San Rocco. Alla Madonna delle Grazie, oggetto di un fervente culto, è dedicata in maggio una festa, durante la quale la statua è trasportata nella Chiesa Collegiata di San Giovanni e poi ricondotta nella sua sede dopo una settimana. Nel 1888 i Padri Passionisti presero in custodia la Chiesa. Lavori di restauro e ampliamento sono stati eseguiti nel 1912, nel 1931 e nel 1996. L'attuale Santuario è composto da un piano superiore, dedicato alla Madonna e ai due santi Sebastiano e Rocco e da una cripta, che dal 1929 custodisce le spoglie di Santa Maria Goretti.